Navigare mondi precari

"Alle alleanze!"

Fu il brindisi urlato da Alekos al culmine di un incontro napoletano della rete FairCoop. Un incontro sudato, difficile e fortemente voluto - con l'intento di rinnovare un nuovo equilibrio tra le forze centrifughe che agitavano il movimento - e che lo portarono inevitabilmente alla sua rottura pochi mesi dopo. Quella parola: alleanza, non sembrava uscita a caso dalla bocca di Alekos, ma mi sembrò fin da subito una scelta ponderata tra tutte le altre possibili opzioni. Una parola voluta, curata e salvata. Quell'idea risuonò fortissimo nel mio inconscio e da quel momento, continuai a coltivare anchio quella parola e i suoi significati nella mia vita.

Poco dopo la fine del primo lockdown, intorno la metà del 2020, un'altra parola è entrata prepotentemente nella mia quotidianità, spinta dal lavoro e dalle idee di Anna Tsing: precarietà. Precarietà non intesa come l'eccezione all'ineluttabile stabilità garantita dal progresso del mondo moderno, ma come "vita senza la promessa di stabilità". Nel pensiero di Anna Tsing, la precarietà non è entrata nelle nostre vite in un momento particolare, non è stato il covid, le torri gemelle o il cambiamento climatico. Noi siamo da sempre precari, Anna Tsing ci insegna a scoprire e navigare la precarietà nella sua complessità e anche nelle sue positive possibilità di vita tra le rovine del capitalismo.

Da più di due anni ormai sto lavorando a Bonfire: un social network open source pensato per offrire ad individui e comunità uno strumento che possa essere facilmente plasmato secondo gli specifici e puntuali bisogni e le visioni di chi lo adotta (piuttosto che in accordo alle esigenze economiche dei fondatori / finanziatori).

Tra le inevitabili difficoltà di riuscire a mettere a terra un software estremamente ambizioso, che riesca a diventare sostenibile nell'incerto e spesso frustrante mondo dell'open source, sviluppato da un team senza capi e senza manager - le due parole sopra citate mi tornano alla mente di continuo.

Recentemente mi sembra che bonfire mi stia offrendo un punto di vista privilegiato sul nuovo mondo della precarietà svelata, che con sempre più forza sta facendosi strada a testa bassa nelle vite di tutti. Nuove domande e riflessioni mi stanno spingendo a ripensare il mio lavoro e le mie aspettative, le prime che riesco a mettere per iscritto sono:

  • Se la stabilità è una chimera, quali sono i modi in cui possiamo navigare proficuamente la precarietà?
  • Chi sono i miei nuovi alleati e chi i miei nuovi nemici ?
  • Nella precarietà, anche le alleanze sono - di fatto - precarie, dobbiamo imparare a rinegoziare continuamente le nostre alleanze.
  • Nei mondi precari, i tempi di sviluppo, gestazione, incontri e decisioni non corrispondono ai tempi dei mondi stabili.
  • Come si misura la riuscita di un progetto nei mondi precari?
  • Quali sono degli strumenti utili a navigare la precarietà?
  • Nei mondi stabili, il progresso impone unicamente di andare avanti. Nei mondi precari tutte le direzioni sono esplorabili: tornare indietro, girare, cambiare direzione e ritornare a monte.